Cos’è il BIM?

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Cos’ è il BIM?

Concettualmente, il BIM è andato oltre il significato originale del proprio nome. Nato come miglioramento prevalentemente tecnologico per la progettazione architettonica, il BIM si è evoluto per diventare un approccio volto a trasformare e migliorare radicalmente le prestazioni lavorative delle organizzazioni che operano in tutti i settori dell’edilizia. Questa affermazione non vuole sminuire l’importanza dei concetti di “edilizia”, “informazioni” e “modellazione”, ma intende sottolineare invece il concetto più ampio del BIM in tutti i settori di attività pertinenti, che introduce un miglioramento decisamente più radicale e significativo rispetto agli approcci tradizionali che erano considerati possibili quando il BIM è stato concepito originariamente.

Cos’è il BIM?
Il concetto di BIM è in continua evoluzione e in tal senso le definizioni che emergono da un’analisi della letteratura attuale sono alquanto variabili. In generale, il BIM può essere definito in modo molto circoscritto focalizzando l’attenzione esclusivamente sull’aspetto tecnologico, arrivando ad una visione più ampia che comprende altri aspetti organizzativi e operativi quali regolamentazione, processi, standard e persone. Ciò che è comune a tutte le definizioni del BIM è l’aspetto incentrato sui modelli; se i vantaggi del BIM sono derivati da questo approccio incentrato sui modelli, l’implementazione del BIM ha il compito di risolverli. Di conseguenza, in questo documento tecnico viene adottata una definizione ampia e olistica del BIM che lo definisce come un approccio interdisciplinare e collaborativo incentrato sui modelli, volto a migliorare le attività di un’organizzazione. Il BIM punta a migliorare le attività di progettazione, costruzione e gestione del ciclo di vita di tutte le risorse dell’ambiente costruttivo, e ciò viene ottenuto suddividendo processi, standard e tecnologia di modellazione integrata attraverso il ciclo di vita delle risorse, dall’esecuzione del progetto alla direzione e gestione delle risorse costruttive. Per quanto riguarda il settore delle infrastrutture, il BIM è in grado di trasformare il modo in cui titolari, fornitori, progettisti, pianificatori e la miriade di altri ruoli coinvolti nei progetti interagiscono per svolgere il proprio lavoro. Ovviamente, quando questa trasformazione si verifica ad alto livello, come nel caso in cui l’organizzazione di un titolare delle risorse si prefigge di trasformare non solo sé stessa ma anche la catena di approvvigionamento, l’impatto sull’esecuzione del progetto e sul coordinamento tra progetti diversi può rivelarsi ancora maggiore. Ciò non vuol dire che le aziende di architettura, ingegneria e costruzioni (AEC) non traggano dei vantaggi, che sono comunque notevoli in termini operativi, ma che l’efficacia di una trasformazione aziendale BIM nel quadro di un grande programma di investimenti è considerevole.

Una struttura per l’implementazione

Un programma di implementazione del BIM deve coinvolgere un’intera azienda. Questo tipo di iniziativa non può essere delegata esclusivamente al dipartimento IT o di ricerca e sviluppo, o presa in carico solo a livello disciplinare o di progetto. Anche se questi approcci, talvolta definiti come “BIM solitario”, possono produrre qualche tipo di risultato, alla fine non determinano una trasformazione dell’azienda e forniscono solamente una parte dei vantaggi promessi dal BIM. Abbiamo osservato che numerose implementazioni del BIM avviate in produzione o nel reparto IT forniscono risultati mediocri o nulli. Queste implementazioni sono spesso opportunistiche, in quanto traggono vantaggio dalla disponibilità di budget di progetto e dall’entusiasmo dei soggetti coinvolti di mettere rapidamente in pratica il BIM; tuttavia, alla fine non riescono a cogliere i vantaggi più importanti che il BIM ha da offrire. Per contro, la struttura di implementazione presentata in questo documento tecnico si basa su una trasformazione organizzativa avviata da sponsorizzazioni e vision dirigenziali, ma viene portata avanti dai leader dell’organizzazione e dalla forza lavoro impegnata nel progetto. La struttura è basata su tre strategie fondamentali, ciascuna determinante per le prestazioni delle altre. Queste tre strategie sono illustrate nell’immagine seguente.

BIM Vision

Un aspetto essenziale per evitare le insidie che vengono incontrate dalle organizzazioni nell’implementazione di cambiamenti radicali su larga scala è garantire una solida vision sulla direzione da intraprendere. In assenza di questa vision del BIM e di una direzione esecutiva che la supporta, l’impegno di adottare nuove pratiche aziendali sarà arduo e si tradurrà in uno spreco delle risorse dedicate. L’utilizzo dei manuali e dei riferimenti pubblicati per implementare le pratiche ottimali e gli standard del BIM, come lo Standard BIM nazionale statunitense, il manuale e  struttura standard BSi per BS1192 del Regno Unito o i modelli e manuale di pianificazione di esecuzione progettuale del BIM della Pennsylvania State University, costituisce un ottimo punto di partenza. Tuttavia, non esiste uno standard consolidato che sia applicabile alla situazione di ogni organizzazione, con la sua ampia varietà di tipi di progetto e di obiettivi strategici. Per un’implementazione ottimale del BIM, le organizzazioni devono adottare una strategia che sia conforme ai valori aziendali e alle esigenze specifiche. Di conseguenza, la vision è un punto di partenza indispensabile per cambiare con successo il modo di operare di un’organizzazione. Anche se, come è stato accennato in precedenza, questo potrebbe apparire scontato, sorprende talvolta notare che molte organizzazioni considerano il BIM come una tecnologia o una tecnica da applicare solamente a livello di progetto. Per cogliere appieno i vantaggi del BIM, la direzione esecutiva deve imparare a pensare, comunicare e gestire le aspettative riguardanti il BIM, cosa che talvolta può richiedere una fase di formazione dei dirigenti su questi nuovi processi. La direzione esecutiva deve essere in grado di posizionare il BIM all’interno degli obiettivi strategici globali dell’intera organizzazione. Va ricordato che se il BIM diventa un’iniziativa del reparto ricerca e sviluppo o solamente una scelta del reparto IT, i risultati promessi dal BIM non saranno mai realizzati.

Considerazioni chiave per la creazione di una vision BIM efficace:

– Ispirazione e ambizione

: la vision deve essere di ampia portata e sufficientemente ambiziosa per unire i diversi elementi dell’organizzazione. Un’implementazione del BIM eseguita come mero esercizio di implementazione tecnologica non stimolerà adeguatamente l’organizzazione o non fornirà lo slancio necessario per superare eventuali carenze motivazionali. La vision deve essere articolata in fasi realizzabili (vedere “Obiettivi cardine” di seguito) durante la definizione di grandi idee. Le fasi devono essere classificate per priorità e devono indicare chiaramente i referenti all’interno dell’organizzazione. Un errore comune è quello di definire per un’organizzazione un risultato ambizioso del BIM con fasi intermedie prive di interesse e valore.

– Le 5 W:

brevità e chiarezza sono essenziali per comunicare una vision del BIM all’organizzazione. Rispondendo alle 5 W, ovvero domande chiave (chi, cosa, dove, quando e perché) ciascuna parte dell’organizzazione avrà a disposizione i dettagli concreti della vision del BIM necessari per attuare la propria parte del lavoro. La risposta ad alcune domande risulterà più complicata e potrà costringere la direzione esecutiva ad assumersi dei rischi.

– Obiettivi cardine:

avvii scaglionati e attività cardine aiutano l’organizzazione a superare la paralisi iniziale che un’enorme attività potrebbe provocare. Questi aiutano inoltre a raggiungere gli obiettivi a breve termine che possono contribuire a generare uno stimolo ulteriore e alimentare lo slancio dell’organizzazione verso la realizzazione finale della vision. Un’implementazione metodica del BIM fornisce una serie logica di attività cardine, in aggiunta a quelle specifiche dell’organizzazione, basate sull’evoluzione progressiva della maturità del BIM. L’aggiunta di iniziative scaglionate e progetti pilota al piano di implementazione fornisce inoltre un’opportunità per verificare spesso i risultati conseguiti.

Queste sono solo alcune delle considerazioni da fare durante la creazione di una vision del BIM. Ovviamente, nella letteratura commerciale sono disponibili numerose fonti in tema di tecniche di pianificazione della vision. Nel quadro del BIM, queste hanno la stessa validità e le stesse limitazioni applicabili ad altri settori di attività. Tuttavia, l’implementazione di una vision nel contesto del settore delle infrastrutture, così come in altri settori, presenta delle specificità, come un grande progetto di investimenti, un grande programma di investimenti e livelli che coinvolgono l’intero settore. Il contesto specifico dell’organizzazione e i settori di mercato che questa serve possono richiedere alla direzione esecutiva di seguire una fase di formazione sul BIM e di considerare il suo impatto sulla definizione delle strategie aziendali. Idealmente, la vision del BIM dovrebbe avere origine dal livello direttivo; tuttavia, attualmente non è raro che sia la dirigenza BIM di medio livello a sottoporre il BIM all’attenzione diretta dei dirigenti di un’organizzazione. In questo caso, può essere necessario che siano i leader BIM a descrivere la vision mentre cercano l’appoggio della dirigenza esecutiva. Questa fase può essere transitoria per arrivare ad una trasformazione dell’azienda guidata dal gruppo direttivo. Pur non essendo la scelta ideale, Autodesk ha osservato che alcune organizzazioni hanno avuto successo con questo approccio transitorio, anche se di fatto limita alcuni vantaggi organizzativi più ampi del BIM e aumenta il rischio di fallimento nella trasformazione di un’azienda.

Leadership BIM mirata

Innumerevoli sondaggi condotti in ogni settore di attività confermeranno la difficoltà di implementare le modifiche all’interno di grandi organizzazioni ed ecosistemi. Qualsiasi trasformazione su larga scala, come  ‘implementazione del BIM, richiede una vision del BIM e una modifica integrata progressiva nell’arco di un lungo periodo di tempo. La sfida per la leadership BIM dell’organizzazione è garantire l’allineamento tra la vision del BIM e la modifica integrata progressiva. Il team di leadership BIM deve assicurarsi che la vision del BIM venga tradotta in tattiche e misurazioni operative per produrre i risultati desiderati e prestazioni in linea con gli obiettivi strategici di un’organizzazione. I cambiamenti, importanti e sostenibili, sono difficili da gestire per le organizzazioni e richiedono strategie innovative commisurate alla cultura e alle particolarità aziendali. Detto questo, va osservato che le sfide della gestione delle modifiche organizzative sono comuni a molte leadership BIM. Nell’elenco seguente sono evidenziate alcune aree di attenzione comuni da supportare per superare le iniziative di implementazione del BIM stagnanti.

Il meglio di due mondi: se da una parte la vision del BIM definisce l’obiettivo finale, dall’altra è necessario attuare le fasi operative che consentano di ottenerlo. Come è stato affermato in precedenza, la vision di un’organizzazione trasformata dal BIM viene realizzata in fase di produzione. Di conseguenza, se architetti, ingegneri, pianificatori, imprese, topografi e i molti altri professionisti correlati non colgono il valore nell’implementazione della propria parte di trasformazione aziendale del BIM, il risultato finale non sarà quello previsto. Gli approcci dall’alto in basso basati su una comunicazione chiara dei dirigenti e della leadership del BIM sono importanti, ma per garantire maggiori probabilità di successo devono essere accompagnati da approcci dal particolare al generale, come valutazioni, formazione e convalida delle modifiche attraverso fasi pilota.

Comunicazione di alto profilo
: in linea con la crescente consapevolezza della collaborazione dall’alto verso il basso all’interno di un’organizzazione, è importante che le organizzazioni comunichino le proprie ambizioni e obiettivi correlati al BIM, non solo all’interno ma anche all’esterno. Un piano di comunicazione di alto profilo dimostra a tutti i soggetti coinvolti l’impegno dell’organizzazione nei confronti del BIM, aiuta a sostenere la trasformazione e concretizza le teorizzazioni esecutive.

Formazione e istruzione: una trasformazione BIM richiede nuove competenze e nuovi modi di lavorare. Richiede inoltre la comprensione di concetti del BIM talvolta nuovi e male interpretati. I professionisti del BIM dovranno seguire fasi di formazione e istruzione volte a supportare l’adozione del BIM nei loro progetti di lavoro quotidiani. I programmi di formazione e training sul BIM guidano e motivano i professionisti, sviluppando un prezioso capitale intellettuale all’interno di un’organizzazione.

Considerazioni legali e contrattuali: gli strumenti BIM e i relativi processi influiscono sulla relazione contrattuale tra titolari e relativi partner di consegna. In quanto strumento di collaborazione, il BIM è un punto di riferimento per modificare i rapporti e gli accordi tra i soggetti coinvolti nel progetto. La collaborazione resa possibile dal BIM rappresenta un cambiamento significativo rispetto ai processi tradizionali e offre un enorme potenziale di miglioramento dei rapporti all’interno del team, ma può anche generare nuove sfide che devono essere risolte.

Conformità, verifica e controllo di qualità: le revisioni dei progetti consentono ai team di leadership BIM di valutare le misure e l’efficacia della tecnologia, degli standard e dei processi del BIM in vari tipi di progetto. La leadership BIM individua gli errori, migliora gli standard e i processi e riproduce le pratiche ottimali per altri team di progetto nell’organizzazione. Queste revisioni costituiscono inoltre un’eccellente fonte di esperienze dirette che possono stimolare ulteriormente il processo di trasformazione.

Misurazione della maturità del BIM: la leadership BIM creerà molte delle misurazioni necessarie per prevedere l’avvicinamento dell’azienda agli obiettivi e alle attività cardine delineati nella vision. Un utile set di misurazioni del BIM è correlato alla sua maturità. La maturità del BIM misura la capacità di un’organizzazione di adottare il BIM al suo interno e nei progetti. Sono disponibili diversi tipi di misurazioni della maturità, ma ad un livello più alto tendono a concentrarsi sulla trasformazione tecnologica e organizzativa, fornendo in tal modo un’indicazione utile dei progressi di un’organizzazione nell’implementazione di una trasformazione BIM dell’azienda.

Modifiche integrate progressive

Come è stato affermato in precedenza, una trasformazione BIM dell’azienda può fornire vantaggi concreti, ma richiede un’evoluzione del pensiero, della cultura, della tecnologia e degli standard esistenti. Cambiare il modo di lavorare delle organizzazioni che operano nelle infrastrutture non è una cosa da poco. Questa trasformazione richiede un miglioramento organizzativo e dei processi, l’adozione di tecnologia e l’allineamento con le strategie e gli obiettivi globali per realizzare completamente la vision del BIM dell’organizzazione. Queste modifiche rappresentano gli effetti pratici dell’implementazione all’interno di un’organizzazione. Vi sono molti nuovi workflow e procedure che devono essere pianificati, testati e distribuiti. Una tale quantità di aspetti da affrontare ha portato Autodesk a raggruppare queste modifiche in aree di implementazione chiave del BIM per generare il cambiamento all’interno di un’organizzazione.

Di seguito sono indicate queste aree di implementazione di alto livello:

1. Criteri e strategie: approcci e vantaggi dell’adozione del BIM che si allineano con gli obiettivi e le finalità dell’organizzazione per il posizionamento competitivo, l’eccellenza operativa e la realizzazione efficace
2. Gestione delle modifiche: il programma di modifiche e adozione del BIM sviluppato per fornire i vantaggi previsti nei risultati operativi attraverso il coordinamento del programma, il trasferimento delle conoscenze,
la gestione delle prestazioni e la formazione e istruzione
3. Standard e processi: standard e processi definitivi che disciplinano tutti i progetti e i programmi e che definiscono l’utilizzo del BIM, supportano l’applicazione di queste pratiche e consentono ai soggetti di operare con efficacia seguendo i metodi stabiliti
4. Tecnologia integrata del BIM: strumenti di gestione dei modelli e dei processi BIM integrati con i sistemi aziendali per fornire informazioni in un ambiente collaborativo a livello di organizzazione e team di progetto
Oltre alle aree di implementazione appena elencate che mirano ad affrontare i fattori critici delle modifiche integrate all’interno di un’organizzazione, è necessario considerare anche le priorità sottostanti.

Glossario e acronimi

2D – Bidimensionale: utilizzo di curve di progetto e figure in spazi bidimensionali per l’analisi; il 2D è presente nel BIM e ha una sua collocazione appropriata.

3D – Tridimensionale: superfici e solidi nello spazio tridimensionale normalmente associato alla modellazione geometrica e all’analisi nel BIM. Il BIM richiede il 3D, ma il 3D può esistere senza il BIM nella forma di oggetti
privi di intelligenza. I comuni tipi di analisi 3D includono tra gli altri visualizzazioni, verifiche delle interferenze, panoramiche aeree, estetica e visibilità.

4D – Quadridimensionale: l’aspetto del tempo integrato nell’analisi 3D. Questo tipo di analisi si presenta in genere nella forma di fasi di progetto e sequenze costruttive. L’aggiunta di dati cronologici ai modelli 3D permette ai soggetti coinvolti nel progetto di visualizzare una serie di eventi nel tempo e di rappresentarli in 3D per l’analisi.

5D – Pentadimensionale: l’aspetto del costo integrato nell’analisi 4D. La costruzione del modello 5D consente ai soggetti coinvolti nel progetto di visualizzare i progressi delle attività di costruzione e i relativi costi nel tempo.

AEC – Architettura, ingegneria e costruzioni: tre settori dell’ambiente di costruzione, spesso raggruppati insieme per rappresentare il settore di esecuzione dei progetti edilizi.

Analisi integrate – Durante ciascuna fase del ciclo di vita, è necessario integrare i vari elementi di risorse modellate per l’analisi. Questa categoria di implementazione è focalizzata sull’implementazione dei diversi tipi di analisi.
L’obiettivo dell’implementazione è di rendere sistematicamente disponibili queste analisi come sottoprodotto dei workflow incentrati sui modelli. Per la maggior parte, le analisi BIM iniziano a livello 2D, 3D (visualizzazioni, verifica delle interferenze, estetica, ecc.), quindi si estendono al 4D (3D più attributi temporali), 5D (4D più attributi di costo), quindi a livelli di complessità maggiori (qualcuno fa riferimento ai livelli crescenti di analisi nD, ma per chiarezza, oltre il 5D il tipo di analisi verrà specificato per nome).

Building Information Modeling (BIM) – Un approccio integrato incentrato su modelli volto a fornire informazioni coordinate e affidabili relative ad un progetto costruttivo, che vanno dalle fasi di progettazione alla costruzione fino alla fase operativa. Il BIM fornisce ad ingegneri, costruttori, titolari e altri una visione chiara e globale del progetto, contribuendo a prendere più rapidamente decisioni migliori, ottimizzare la qualità e aumentare la redditività.

Piano di esecuzione del BIM (BEP o BIM PxP) – Piano creato per definire i ruoli e le responsabilità di un team di progetto. È basato sul team, sulla tecnologia e su criteri progettuali per consentire al team di progetto di determinare il percorso migliore verso il BIM per conseguire gli obiettivi di progetto. Il suo scopo è stabilire chiari obiettivi e finalità per il team, aumentare la contabilizzazione e la produttività, standardizzare i metodi di comunicazione, definire ruoli e responsabilità e controllare i costi di progetto, la pianificazione, l’ambito e la qualità.

 

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